Progetto realizzato da Ceis Centro Italiano di Solidarietà di Belluno con il sostegno del FONDO DI BENEFICENZA INTESA SANPAOLO 2019/2020
PIU’ FAMIGLIA Implementazione delle Linee di Indirizzo nazionali sulla vulnerabilità familiare a favore delle famiglie in condizione di vulnerabilità e povertà educativa del territorio dell’Ulss 1 Dolomiti
Il progetto ha coinvolto 6 famiglie in percorsi educativi, segnalate dal Servizio Sociale del Comune di Belluno.
Le azioni sono interventi di educativa domiciliare che supportano il singolo nucleo familiare attraverso visite a casa da parte di un educatore che, in collaborazione con i Servizi coinvolti, accompagna il minore nelle attività scolastiche e di socializzazione e supporta i genitori nello svolgimento del compito educativo. L’intervento è innovativo e propone elementi che contribuiscono ad aumentare l’efficacia dell’intervento educativo, attraverso un approccio metodologico che attiva le risorse interne ed esterne alla famiglia, al fine di evitare l’istituzionalizzazione dei minori appartenenti a famiglie, che se non supportate da “vulnerabili” possono diventare “negligenti”; la finalità è di avere “PIU’ FAMIGLIA” e “meno istituzionalizzazione”.
Il progetto ha applicato le Linee di indirizzo (LI) nazionali su L’intervento con bambini e famiglie in situazione di vulnerabilità. Promozione della genitorialità positiva approvate in Conferenza Unificata Stato-Regioni il 21 dicembre 2017. La costruzione del servizio di educativa domiciliare è stata fatta attivando in prima istanza la rete e la formazione e poi coinvolgendo le famiglie
La fase di avvio del progetto ha permesso di presentare le attività delle azioni rivolte alle famiglie e di definire il protocollo di gestione dei casi con il Comune di Belluno, partner di progetto. Nel primo periodo è stata avviata la selezione e la formazione degli educatori, realizzata in modo congiunto con le assistenti sociali che hanno segnalato i casi.
Nel corso del progetto sono stati fatti incontri formativi con cadenza mensile, nel corso dei quali sono stati sviluppati i vari elementi teorici del metodo, è stato fatto un accompagnamento alla compilazione della documentazione pedagogica che ha permesso di monitorare costantemente i progetti educativi individualizzati delle famiglie prese in carico. Alla formazione sono stati presenti costantemente la coordinatrice, le educatrici, gli assistenti sociali case manager dei casi, la mediatrice culturale e la psicologa del comune di Belluno; la partecipazione di varie professionalità ha permesso di maturare la cultura dell’approccio partecipativo con le famiglie e di acquisire linguaggi comuni. Gli incontri sono stati occasione per approfondire elementi teorici e strumenti in risposta ai bisogni di intervento con le famiglie, di fare un costante monitoraggio del percorso delle famiglie, riprogettando le azioni e gli interventi sulla base dell’avanzamento del percorso educativo. Gli incontri sono stati condotti dalla dott.ssa Sara Serbati, ricercatrice che fa parte del gruppo di ricerca LabRIEF – Laboratorio di Ricerca e Intervento in Educazione Familiare dell’Università di Padova del dipartimento FISPPA (responsabile scientifico: Paola Milani), che ha contribuito a sviluppare i contenuti delle Linee di Indirizzo sulla base dell’esperienza del Programma P.I.P.P.I.
Nel corso del progetto è emerso un nuovo bisogno formativo, legato alla gestione di riunioni di famiglia e a gruppi di famiglia. A tal fine è stato fatto un momento formativo online sul metodo Family Group Conference, a cura della dott.ssa Francesca Maci.
Il gruppo delle educatrici è stato supportato da un intervento di supervisione.
La segnalazione dei casi è iniziata il 05/08/2020, a cura delle assistenti sociali del Comune di Belluno.
Sono state coinvolte 7 famiglie, tra le quali 1 ha rinunciato al percorso con subentro di un nuovo nucleo familiare, costituendo il gruppo di 6 famiglie. Gli interventi di educativa domiciliare sono realizzati da educatori che, sulla base del PEI (progetto educativo di intervento) condiviso con l’equipe multiprofessionale, fanno 2 accessi settimanali presso l’abitazione delle famiglie e mantengono contatti con la scuola e con le equipe multiprofessionali di riferimento. Sono stati fatti 676 interventi con le famiglie coinvolte, di cui: 553 accessi domiciliari, 40 incontri/contatti con le scuole, 51 interventi con la rete dei servizi/associazioni/contesti aggregativi, 32 incontri/confronti interservizi con la presenza di equipe multiprofessionali. Nel corso del progetto è stata evidenziata una situazione di isolamento sociale di quasi tutte le famiglie coinvolte, prive di reti familiari e sociali. È stato quindi pianificato e organizzato un intervento di gruppi con la finalità di permettere alle famiglie coinvolte, tutte di origine straniera, di condividere i vissuti legati alla esperienza migratoria, di far emergere le potenzialità di progettazione del presente e del futuro, offrire momenti di socializzazione. Sono stati organizzati 3 incontri di gruppo: gruppo per genitori, laboratori ricreativi per bambini, buffet/cena finale insieme.
Il Ce.I.S. ha sottoscritto una convenzione per la realizzazione della valutazione di impatto sociale del progetto a cura dell’Università di Padova, Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata (Fisppa).
Risultati attesi/finali
Descrizione | Quantità | Previsto | Finale |
Famiglie | N° | 6 | 6 |
Adulti | N° | 8/16 | 9 |
Bambini | N° | 8/16 | 13 |
Educatori | N° | 3 | 4 |
Formazione | ore | 32 | 70,5 |
Supervisione | ore | 9 | 18 |
Il progetto ha permesso di costituire un “servizio” per l’area minori e famiglia, in quanto ha consolidato il rapporto con il Servizio Sociale territoriale del Comune di Belluno e con altri servizi coinvolti nei percorsi delle famiglie. La presa in carico delle famiglie in forma multiservizi è stata un elemento di efficacia per l’accompagnamento di famiglie che manifestano disagi multidimensionali.
Gli assistenti sociali del comune di Belluno partecipano costantemente dall’inizio agli incontri mensili di formazione che hanno avuto la funzione di monitorare i percorsi delle famiglie; questa partecipazione, non prevista inizialmente, ha permesso di costruire un gruppo di lavoro con le educatrici che ha reso più efficace e mirato l’intervento educativo.
L’applicazione della metodologia proposta dalle Linee di Indirizzo nazionali e l’accompagnamento costante da parte della formatrice sono stati elementi di successo, in quanto abbiamo potuto usufruire di linee guida e strumenti per le più diverse situazioni.
Il progetto ha permesso di sviluppare le attività a partire dall’analisi dei bisogni rilevati, per cui sono state organizzate attività aggiuntive come i gruppi per genitori e la formazione sulle riunioni di famiglia.
Sia il report di monitoraggio della formatrice dott.ssa Sara Serbati che la relazione di valutazione di impatto sociale dell’Università di Padova hanno evidenziato un miglioramento della situazione delle famiglie e una progressione nella capacità dei genitori di rispondere ai bisogni di crescita dei bambini.
Le considerazioni finali sull’attività svolta sono senz’altro positive e derivano da vari elementi:
- il clima positivo del gruppo di lavoro, composto non solo dalle educatrici e dal coordinatore del progetto, ma anche dagli assistenti sociali case manager dei casi, dalla formatrice e dal supervisore
- la professionalità del personale selezionato
- il rapporto positivo con il servizio sociale del comune di Belluno
- la completezza degli strumenti e della metodologia applicati
- la formazione continua tarata sui bisogni delle famiglie e sugli strumenti da applicare
- l’intervento sul territorio e la collaborazione con la comunità locale
- la collaborazione con la scuola
- la collaborazione con i servizi
Scarica il depliant del progetto