Progetto Uomo qui e ora – 09 Giugno
Viviamolo insieme.
“Timoroso d’essere conosciuto,
non posso conoscere me stesso né gli altri,
sarò solo”
Siede all’angolo della panca,
adiacente alla porta d’entrata
con ampio cortile e verde davanti.
Sfinito, gli occhi chiusi,
appoggiato in sbilenco, la nuca sul muro.
Il furgone chiuso in garage.
Oltre 5000 km nella settimana,
difficoltà nei contatti, pur con abuso di cellulare,
incassi relativamente appaganti.
“Posso andare avanti così?”.
È più che mai confuso se continuare o meno.
Esce la moglie e gli siede accanto.
Nulla dice e sta solo accanto.
A un certo punto i percorsi interiori
s’incrociano e a lei salgono le parole.
– Tesoro, il tuo fantastico lavoro è troppo,
non pensi, non senti, non vivi più.
Ti sequestro per me e passiamo,
in baita, tre giorni esclusivi, prenoto domani.
“Grazie, è ora che molli questo lavoro”.
– Sei entrato nella nebbia e non riesci a fermarti,
che senso ha per te e per me?
Non vedi che stai rovinando tutto?
Lui apre gli occhi e le sorride.
“Grazie, sei la mia coscienza e la mia verità”.
Gigetto