Progetto Uomo qui e ora – 25 Ottobre
Viviamolo insieme.
“Qui insieme, come un uomo parte di un tutto,
con il suo contributo da offrire”.
Arriva trafelata. Agile e bella, 40 anni,
qualche traccia di sudore sulla tuta,
dopo aver scollinato nelle strade paesane.
– Mi piace, come ti stai tenendo in forma.
“Se non porto allo stremo il mio corpo,
non lo sento proprio. Se no è uno schifo”.
Resto sorpreso. Poi indignato. Confronto duro.
– Tu sei il tuo corpo! Non è una macchina,
da provare se romba bene, se no la cambi!
Sei il tuo corpo! Non oggetto che la tua mente
usa e strizza. Come se io ti pestassi ora.
Lo accetteresti? Renditi conto di quel che fai!
“Neanche per sogno. Mi fai paura con la rabbia”.
– Assassina! Non io, tu sei l’assassina di te.
Fai che la tua anima e la mente abbraccino
il corpo che sei, e ti senta “una” nello spirito che sei.
Fulminata, colpita nel vivo, ancora ansimante,
mi guarda negli occhi, attonita, inizio di lacrime.
Splendida e sudata, seduta sul gradino di casa,
il pianto diventa singhiozzo. Spero sia catarsi.
Gigetto