Progetto Uomo qui e ora – 26 Agosto
Viviamolo insieme.
“Qui insieme, una persona può, alla fine,
manifestarsi chiaramente a sé stessa,
non come il gigante dei suoi sogni
né il nano delle sue paure”.
Circa il nano delle paure e il gigante dei sogni
c’è pure da sorridere e divertirsi,
col riso amaro dei paradossi di realtà.
In gruppo terapeutico uno dei presenti
osa dire che ha sempre avuto una paura
tremenda, se in stanza aveva la percezione
o sentiva il ronzio di una zanzara – da morire.
“Impossibile per me addormentarmi,
finché non la uccidevo o notavo l’inesistenza,
non riuscivo e non riesco a calmarmi”.
La confidenza di questa paura nana diede la stura
a tante ‘coraggiose’ confidenze di altre paure:
quindi tutti delle zanzare e tafani, poi
delle formiche, del fantasma sotto il letto,
della vista del sangue, del vermetto sul frutto,
“da saltare in aria dalla sedia alla sua vista”.
L’operatore ascoltò, molto attento,
la pochezza degli animali pericolosi,
quindi fece la domanda ridente e fatale,
centrata sulla pochezza di quella paura:
“Siete qui siete tutti morti di malaria vero?”
– Da zànzare (accento sulla prima ‘a’)? nessuno.
E giù una bella risata, divertita sulla buffa questione.
“Ma per un altro tipo di punture qualcuno è morto
e qualcuno di voi ha rischiato di lasciarci la pelle”.
Cessato ogni divertimento, la paura è cosa seria.
Gigetto