Viviamolo insieme.
“Vivi a noi stessi e agli altri”
La mattina presto corsero al sepolcro per sistemare
il suo cadavere, deposto nel sepolcro in modo spiccio,
pur in luogo decente e ben serrato con la pietra.
Donne. Donne, per amore, meno codarde dei maschi.
Sorpresa. Pietra rotolata. Sepolcro vuoto. Teli sgonfiati.
Il corpo steso e coperto di lini s’era volatilizzato,
lasciando tutto come era stato accudito e curato.
La più cocciuta e impaziente, Maria di Magdala, pensò
al ladro del corpo, disposta ad affrontarlo. Rubato, perché?
Dopo qualche minuto, ecco un uomo: né ladro,
né ortolano, né altro intravisto tra le lacrime.
Lui, Gesù di Nazaret, il suo amato maestro,
che chiama lei per nome – “Maria” – e le chiede
di annunciare al mondo che Lui è vivo,
e vuole re-incontrare la gente con cui visse.
L’annuncio più rivoluzionario della storia umana:
la morte è vinta, dopo la morte essa continua,
in un attimo diventa Vita Eterna, quella divina.
E’ “Domenica di Pasqua”, dà nome a ogni domenica,
le 24 ore che si vivono per agganciare la Vita Eterna.
Gigetto