Viviamolo insieme.
“Vivi a noi stessi e agli altri”
La Pasqua è passaggio, dalla morte alla vita.
Chi incontrò Gesù di Nazaret che “stava su, davanti”,
lo vide prima morire inchiodato in croce,
lo contemplò impotente come cadavere, poi
lo vide mostrare il suo corpo unico, che è e sta.
“Conserva le ferite dei chiodi, lo squarcio al petto,
lo mette in risalto, lo fa vedere e stropicciare”.
La sua storia di vita passata tutta concentrata là,
nella feroce auto tortura subita tre giorni prima.
Lo stato di risorto non distrugge la sua storia,
non brucia l’identità del “morto crocifisso”,
non “diventa infinito” (solo Dio lo è), ma
“è e sta nel punto eterno”, con la sua vita
di 37.nne di morte violenta e tutta la sua vicenda
umana impossibile da eliminare. C’è e sta!
Gigetto