Viviamolo insieme.
“Vivi a noi stessi e agli altri”
Il lavoro può e deve essere come lo sviluppo
di un rosaio, momento di crescita e occupazione
creativa del tempo, come dichiara il padrone
della vigna che esce alle cinque del pomeriggio
e trova sfaccendati in piazza: di corsa a lavorare!
Amore per il lavoro, amore per la vigna, amore
per l’autonomia di vita in famiglia del lavorante.
Infatti dà agli ultimi il reddito dei primi.
Utopia da una parte e rifiuto della parità dall’altra?
Ingiustizia da una parte e cittadinanza nuova dall’altra?
Nella diversità, il bisogno di lavoro non è pari per tutti?
Che senso ha arrabbiarsi davanti a un rosaio,
che presenta lo stesso tipo di rosa, l’identico profumo,
pur di grandezze, rami e collocazioni diverse?
Lavorare tutti e produrre tutti qualcosa è il senso.
Gigetto