Progetto Uomo qui e ora – 15 Settembre
Viviamolo insieme.
“Qui insieme, come un uomo parte di un tutto,
con il suo contributo da offrire”.
La incrocio, sulla piazza, davanti alla chiesa.
Mi viene incontro, oscura in volto, anzi nera.
“Ho ricevuto un’umiliazione vergognosa,
dal mio capo, ha scambiato me per un’altra.
Gli ho fatto presente che non ero io
l’autrice della ‘frittata’ procedurale.
Mi ha detto: ‘fa lo stesso, anche se non sei tu’.
L’ho mollato e sono scappata dall’ufficio.
Se vi ritorno, giuro, perdo il controllo, lo ammazzo”.
– Come fai con questa rabbia nera ch’hai dentro?
“Non lo so, mi dica lei cosa posso fare”.
– Dove hai l’auto? “Giù al parcheggio”.
– Te la senti? Entra in auto, fai il giro esterno
della città e urli, dentro l’auto, tutta la tua rabbia,
proprio come una pazza, verso tutto e tutti,
senza mollare l’attenzione alla guida.
Mi guarda con gli occhi fuori dalla testa.
– Se ti metti a gridare qui, ti mettono dentro,
in macchina nessuno ti caga, ma senti te stessa.
Se succede qualcosa, ecco il mio numero.
Sorpresa e colpita dalla proposta, fa leggero
inchino e scende al parcheggio. Muta.
Dopo cena si ricorda di me e mi chiama.
“Prodigioso! Ho cominciato a gridare,
la rabbia è venuta su tutta, fino a piangere,
nessuno m’ha cagato, adesso sto molto bene.
Miracoloso”.
Già, quando esprimi l’emozione, fino in fondo,
senza agirla, cioè senza passare all’azione,
ritrovi te stessa/o e la tua identità interiore.
Cambia tutto.
Gigetto