Progetto Uomo qui e ora – 10 Giugno
Viviamolo insieme.
“Timoroso d’essere conosciuto,
non posso conoscere me stesso né gli altri,
sarò solo”
Da un anno s’arrabatta a concludere
le questioni d’eredità a cinque anni
dalla morte della mamma,
unica dei genitori con capitale edilizio.
Fratelli e figli ne dicono di cotte e di crude.
Chiede consiglio e si scarica,
mentre il consulente benevolo in ascolto
continua a sorridergli in faccia.
“Tranquillo! Però ti sei messo in trappola da solo:
del passato senti chiacchiere opposte,
del futuro immediato hai visione per decidere,
ma nel presente sei confuso e nella nebbia,
in più hai paura maledetta di sbagliare.
Lo sai bene: fratelli, sorelle e cugini d’eredità
non vanno mai d’accordo
e non perdonano nulla a chi decide”.
– Mi hai letto tutto quanto ho dentro.
“Allora: puoi permetterti di sbagliare,
perché vale la tua coerenza di vita e relazione.
Loro sanno che raccontano balle,
sanno benissimo che cerchi e crei
assegnazioni di verità e di pari valore.
Lo vedo. Lo constato, perciò ho finito.
Cosa aspetti a passare agli atti, senza titubanze
davanti al notaio, che sa bene e più di me?”.
– Ora lo vedo bene anch’io. Se serve urlerò.
Gigetto