Progetto Uomo qui e ora – 12 Novembre
Viviamolo insieme.
“Qui insieme, come un uomo parte di un tutto,
con il suo contributo da offrire”
Chi fa parte di un tutto (vedi una famiglia ricca),
quando pensa tale tutto mai sufficiente all’esigenze sue,
accumula una montagna di torti subìti. Quindi
malessere continuo. E – logico! – ne incolpa quelli del tutto.
M’impressiona molto questo marchingegno, che,
flagello mentale, ‘appartiene’ proprio a chi ha già tutto.
Il piccolo africano, vestito di sole e pieno di fame,
nel secco quasi desertico della savana,
sorride e ringrazia, quando riceve il dono d’una locusta,
che può mangiarsi insieme a qualcosina d’altro.
Il povero tra poveri non incolpa qualcuno
se è vuota la pancia, la brocca, la mensola, la tazza.
Si dà da fare, magari con gli altri, per riempirle.
Invece la scarica di colpe altrui, la valanga di lamenti,
cercano spiegazioni, e mai le trovano.
Coloro che non lavorano per riempire – da sé –
il vuoto trovato dentro, e incolpano il pieno
di cui sono sazi, s’ingolfano delle colpe altrui.
Come si può farsene carico, se le colpe non ci sono?
Il lamento senza senso rende miserevoli e soli,
impossibile perfino ascoltarli.
Gigetto