Progetto Uomo qui e ora – 18 Agosto
Viviamolo insieme.
“Qui insieme, una persona può, alla fine,
manifestarsi chiaramente a sé stessa,
non come il gigante dei suoi sogni
né il nano delle sue paure”.
Non è mai facile andare in montagna,
specie se lo si fa in gruppo.
C’è sempre qualche sorpresa,
nei posti impensati, pericolosi o meno.
Nel monte, cui è addossata casa mia,
a 400 metri dalla vetta, s’alza una cresta,
che si oltrepassa, tramite il sentiero,
un metro più basso, balaustra la roccia,
oltre la quale si apre l’abisso mortale.
Nessun pericolo dal sentiero.
Arrivati là, un ventenne, che poco prima
aveva scalato da stambecco delle roccette,
molto pericolose in caso d’inciampo,
butta l’occhio nell’abisso. Vertigine!
Blocco di schianto, pallore cadaverico,
duro e piantato là come un pezzo di marmo.
Alzato di peso a fatica, è steso sul sentiero.
Niente da fare, non rinviene.
Imbragato in qualche modo,
lo trasciniamo oltre la cresta,
fin dove la terra si fa convessa a collinetta.
Seduti intorno, sotto un bel sole,
non c’è che da attendere, finché si …sgela.
Il che avviene dopo 20 minuti.
I ‘manigoldi’ intorno non sanno
se ridere o piangere, se menarlo in giro
o chiedere spiegazioni, sbirciando a me.
E che gli racconto? Del “gigante e del nano”.
Raggiunta la vetta, scendemmo per altra strada.
Gigetto