Progetto Uomo qui e ora – 21 Settembre
Viviamolo insieme.
“Qui insieme, come un uomo parte di un tutto,
con il suo contributo da offrire”.
Follia bambina alla cerca del gioco rischioso.
Al confine del paese è in corso
la costruzione fognaria, tombini stesi,
attraenti, diametro di mezzo metro,
ad infilarsi dentro, pozzi aperti a 30 metri.
Percorso a ginocchia nude, sotto terra.
E dentro che sia! in tre uno dopo l’altro.
Sono a capo e mentre procedo a quattro,
con la polvere a riempire il naso,
scopro che dall’altra parte il tondo di luce
rimpicciolisce e poi quasi si chiude.
Quando mi accosto vedo. Quelli di fuori,
non entrati a fare il tunnel, hanno chiuso
l’apertura con pietre, salvo piccoli spiragli.
Urlo e avanti. Quando arrivo, con le mani,
spingo con tutte le forze. Le pietre non cedono.
Non ho appigli dietro. Postura bloccata.
“Tenetemi i piedi”. Niente. Soffoco.
Paura truce del peggio. Urla da dietro.
Il pensiero ai farabutti di fuori,
scherzo maledetto, mi schizza la rabbia.
Sforzo sovrumano delle braccia, una pietra cede.
E sono fuori. Bianco di cemento.
Nero di rabbia, ginocchia e braccia rosso sangue.
La rabbia che ha vinto paura. Da difesa ad attacco.
Noi tre, seduti sui tombini, fatti di gesso,
pensiamo vendetta, ma i quattro di fuori,
intuito il pericolo sul mal fatto, erano spariti.
La rabbia pura moltiplica le forze e libera.
Gigetto